Confinamiento. Regista Domingo Ferrandis, atrice Marta Calabuig. Cortometraggio COVID-19 Audio in spagnolo. sottotitolato in italiano Audio en español. Subtitulado en italiano
"CONFINAMIENTO" è un cortometraggio realizzato durante il confinamento del COVID-19 a Valenzia, in Spagna, dall'autore e regista Domingo Ferrandis e interpretato da Marta Calabuig.
Cos'è la Sindrome della capanna?
La Sindrome della Capanna, nota anche come Sindrome del Prigioniero, costituisce una condizione psicologica che presenta una configurazione più o meno caratteristica di sintomi di malessere, stress e ansia quando si tratta di restare nuovamente a casa durante un periodo di isolamento e distanziamento sociale, che Se presenti quando, dopo un lungo periodo di lontananza dall'immobile, arriva il momento di prendere contatto con il mondo esterno.
In tempo di Covid-19, la Sindrome di Capanna assume connotazioni particolari per via dell'eccezionalità dell'evento e delle implicazioni che ha avuto - ed ha tutora - nella vita delle persone.
La Sindrome della capanna può colpire coloro che hanno vissuto il Lockdown con insofferenza, così come chi è riuscito a cogliere il lato positivo del tempo che le restrizioni avevano messo a disposizione.
Sintomi tipici: Ansia, tristezza, angoscia, mancanza di entusiasmo, diminuzione della motivazione, sensazione di solitudine, percezione di essere senza speranza, sensazione di non appartenere alla società.
Sindrome della capanna possono quindi coesistere sintomi riconducibili a profili ansiosi e depressivi, non senso di non appartenenza alla società esterna.
La storia da Confinamento fa parte di una serie di cortometraggi realizzati durante il confinamento in Messico, Colombia, Cile, Spagna e States Uniti in collaborazione con Luna y Señas e che ora fa parte di un Café-club all'interno del programma espositivo SELENE «la solitude In the time of Covid-19» un'iniziativa ERASMUS PLUS KA210-ADU finanziata dall'Agenzia Nazionale Italiana INDIRE, che esplora la crisi del coronavirus che, conclusasi il 17 dicembre 2022, ha causato la morte di 6.664.842 persone in tutto il mondo, per parlare, esprimere e capire Cosa è successo a noi e cosa abbiamo imparato? dalla realtà e dalla finzione «testimonianze e arte» avvia la riparazione nel sentire, condividere, accettare e lasciare andare.
Lo «spettacolo SELENE; retrospettiva del COVID-19» comprende un'ampia finestra artistica, culturale, sociale, sanitaria, salutogenica, filosofica.
"Paura, solitudine, compassione, amore" è una molecola di dolore e allevia il dolore, sia esso biologico, fisico, mentale o emotivo. Selene è un viaggio attraverso questa sensazione universale che è protagonista del coronavirus attraverso le sue quattro molecole "i sentimenti più alti della condizione umana".
Nei momenti più tremendi, più difficili, fatali dell'umanità, l'arte c'è stata, con due funzioni sociali; il primo, “per farci capire quello che stiamo viendo dà una prospettiva diversa” e il secondo, “per darci un raggio di speranza”. Cinema, danza, teatro, pittura, arti visive, musica... SELENE si esibisce e si esibisce nei nostri anni di pandemia. SELENE è un'opportunità per visitare e riparare il passato, evidenziando la priorità, perché tutto il meglio vale solo amore e saluti. Ricostruire traverso storie isspiratrici e creare operazioni artistiche esposte insieme nella «mostra SELENE; Retrospettiva del COVID-19”, a Valencia e Bergamo.
Vieni in Italia e in Spagna se vedi situazioni simili in tutto il mondo, SELENE raccoglie questa esperienza di professioni e persone che sono in prima linea, pazienti, genitori... anche in altre città come New York e Città del Messico, ma avere una visione ampia della pandemia che non includa confini o continenti. La vita e la morte rendono tutte le persone uguali "di organi e di emozioni"
Arte per aiutarci a metabolizzare ciò che abbiamo vissuto «immagini artistiche come valore umano, come immaginario collettivo» Nei momenti più tremendi, più difficili, fatidici dell'umanità, l'arte c'è state, con le due funzioni sociali; il primo, “per farci capire quello che stiamo viendo dà una prospettiva diversa” e il secondo, “per darci un raggio di speranza”.
Ispirato al mito di Selene, Dea della Luna, SELENE avrà il compito di non perdere la bella storia e i volti spesi dal COVID-19. SELENE vuole dare presenza e voce a ciò che è stato vissuto, affinché questi principi fondamentali "tirino fuori, accettino e lascino andare" le conseguenze dell'aver caricato un virus che ha ucciso persona care, fatto crollare le nuestro vite e cambiato le nuestro relazioni sociali, sia non qualcosa di particular, ma un'opera di recupero nella società.
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